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Gignod

Descrizione

Il toponimo potrebbe derivare dal nome latino di persona, Gennius, con in più il suffisso "od"indicante possesso. Comune montano in provincia di Aosta, comprendente ben 50 frazioni sparse intorno ai tre nuclei storici del paese (Buthier, Planet e Variney), Gignod è situata lungo il tracciato dell'antica Via Francigena, all'imbocco della Valle del Gran San Bernardo.
La zona era già occupata in epoca preromana, come confermato dal ritrovamento di cocci a Chatellair, di un bracciale in pietra e di una tomba nei pressi di La Condeminaz. La presenza dei Romani è testimoniata, invece, dal rinvenimento di un forno in mattoni, di monete imperiali risalenti al III secolo d.C. e di una tomba a Roinçod. Durante il Medioevo vi esercitò il dominio più di una famiglia nobiliare: i De Avisio che, verso la fine dell'XI secolo, lo concessero ai De Gignio. Questi possedevano un castello, già presente in loco nel 1228, le cui pietre furono utilizzate per la costruzione della chiesa parrocchiale. Anche altre famiglie dominarono su Gignod: gli Archiery, i Dossan ed i De La Porte fino al 1252, anno in cui i Savoia espropriarono il feudo per concederlo ai nobili di Quart. Questi ultimi si estinsero nel 1378 perdendone, quindi, la giurisdizione che tornò ai Savoia i quali lo detennero direttamente fino al 1584. Successivamente costituirono la baronia di Gignod, che fu al centro di un territorio che si estendeva fino a Saint Etienne e Saint Martin de Corlèans comprendendo due quartieri di Aosta ed Etroubles, Saint Oyen, Saint Rhèmy e parte di Allein, per concederlo a Jean de la Crete. Attraverso quest'ultimo ai marchesi Pallavicini.
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Da vedere:

La torre di Gignod, situata a sud del capoluogo, presenta pianta quadrata e risale ai secoli XII-XIII.
La casa forte, esistente già dal 1409, è situata in una piccola valle a sud della torre, era di proprietà degli Archiery, famiglia che esercitava il suo potere sul feudo insieme con i De Gignio. Ha assunto il suo aspetto attuale alla fine del Cinquecento, quando era di proprietà dei D'Avise. Presenta finestre artisticamente lavorate.
La chiesa parrocchiale di Sant'Ilario, risalente al XV secolo, intorno al XIX secolo subì delle modifiche e successivi restauri nel XX secolo. All'esterno si mostra nella sua evidente semplicità, la linearità della facciata è interrotta solo da tre aperture, all'interno le tre navate sono divise da pilastri che sorreggono archi a sesto acuto, le volte sono a crociera. Conserva un altare maggiore di epoca barocca in legno intagliato, in alcuni punti dipinto, in altri dorato, risalente in parte al XVII, in parte al XVIII secolo, si trova su un sottostante altare in pietra, oltre ad alcuni affreschi risalenti alla fine del Quattrocento. Fu realizzata nel XVI secolo la vetrata dipinta, in origine situata nel rosone centrale della facciata, il lampadario in vetro di Murano è del XIX secolo, le statue raffiguranti San Leonardo, Sant'Antonio e Sant'Ilario sono seicentesche. Presenta un campanile massiccio, alto oltre 37 metri, in pietra a vista, risalente al XV secolo. Inglobato nella struttura della chiesa, abbellito da una sola fila di bifore, è sormontato da una cuspide a forma di tronco di cono.
Il piccolo museo parrocchiale, situato sulla destra dell'altare maggiore all'interno della chiesa di Sant'Ilario, raccoglie opere provenienti dalla chiesa e dai villaggi circostanti, tra cui una statua ed un busto del XV secolo, una Madonna con Bambino risalente al Quattrocento, una statua policroma raffigurante la Vergine e risalente al XIV secolo, un reliquiario in argento del XVIII secolo, croci astili del XV secolo.
La cappella dedicata ai Santi Magherita e Rocco a Buthier costruita nel 1625 e restaurata nel XIX e nel XX secolo.
La cappella di Variney, dedicata alla S. Sindone, costruita nel XVII secolo su intervento dei nobili Dossan e ricostruita più volte, l'ultima nel 1860.
La cappella di Seycinod dedicata a N.S. della Misericordia edificata nel 1678. Si tratta di un edificio privato, ma di uso pubblico, fondata da Pierre Passerin.
La cappella di Planet, dedicata alla Visitazione, fu eretta nel 1666 e ricostruita nel 1844. Dello stesso anno è il campanile in pietra a vista con bifore.
La cappella di Notre Dame de la Protection a Chez-Henry costruita nel 1739.
L'ospizio di La Clusaz tra Gignod ed Etroubles. Già citato nel 1234, è oggi un prestigioso albergo.

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