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Salgareda

Descrizione

Il toponimo deriva da "salghèr" ("salice", pianta molto comune nella zona).
Comune in provincia di Treviso, posto ai confini con il territorio veneziano e a poca distanza dal fiume Piave, Salgareda è dedito alle attività agricole, in ciò favorito dalla presenza di diversi corsi d'acqua.
Dai reperti risalenti all'epoca neolitica si evince che la zona è stata abitata sin dalla Preistoria. La colonizzazione da parte di Roma portò alla suddivisione dell'area in centurie, alla costruzione di una valida rete viaria e al progresso fino a quando, con la caduta dell'Impero Romano, la mancanza di una guida politica e i saccheggi perpetrati dalle orde barbariche non annullarono i preogressi ottenuti fino a quel momento. Furono i Benedettini a risollevare le sorti di Salgareda, attraverso la bonifica delle terre e la diffusione della cultura. Il territorio appartenne agli Ezzelini e fu coinvolto direttamente nelle vicende che li videro protagonisti nel periodo compreso tra l'XI ed il XIII secolo; nella prima metà del XIV secolo fu sotto i Della Scala. Il Settecento fu un secolo che mise a dura prova il paese, impoverito dalle inondazioni del vicino Piave e da altri disastrosi eventi naturali. Sul finire del XVIII secolo passò sotto l'Impero asburgico, come del resto l'intera regione, e fu teatro, nel 1917, degli scontri tra le truppe austriache, trincerate lungo il fiume, e quelle italiane.

Da vedere:

La chiesa di San Michele Arcangelo, di costruzione relativamente recente, risale ai primi anni del Novecento, è preceduta da un altissimo campanile a sezione quadrata movimentato da lesene ed arricchito da orologi, sulla sommità la statua di San Michele Arcangelo realizzata dal Paludetti. La facciata in stile neoclassico è scandita da quattro semicolonne con capitello, un portale con piccolo timpano inserito in un alto arco e sulla sommità un timpano, il cui perimetro è segnato da cornici e sormontato da statue. All'interno affreschi realizzati dal Donati e dal Favaro.
L'oratorio di Candolè, risalente alla prima metà del XVI secolo, è dedicato alla Natività di Maria.
La chiesa di Campodipietra risalente alla seconda metà dell'Ottocento.
L'oratorio di Sant'Antonio di epoca settecentesca.
L'oratorio della Beata Vergine della Salute.
La chiesa di Campobernardo.
Villa Rebecca.

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