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Saint-Rhémy-en-Bosses

Descrizione

Il toponimo testimonia il culto della popolazione locale verso San Remigio. Comune situato a più di 1600 metri di altitudine, è l'ultimo della Valle del Gran San Bernardo, ai confini con la Svizzera. Composto dai due abitati di Saint Rhemy e di Bosses, è sorto sul luogo in cui si trovava una "mansio" romana, vale a dire nel posto in cui si effettuava la sosta durante il passaggio attraverso le Alpi. La sua particolare posizione lungo una delle arterie viarie più importanti d'Europa ne ha influenzato la storia. Noto per l'acqua ferrugginosa della fonte di Citrin, che sgorga dalla fontana situata nella piazza del municipio, e per il Jambon de Bosses, una specialità gastronomica a cui è dedicata una sagra che si svolge con cadenza annuale. il paese è dedito al turismo: in inverno si possono utilizzare gli impianti sciistici di Crevacol con piste per oltre 22 chilometri per praticare lo sci alpino e lo snowbord; in estate offre molti percorsi escursionistici sia di interesse naturalistico, come l'Alta Via n.1, che storico, come la Via Francigena.
Tra il 3000 ed il 2500 a.C., cioè nel periodo Neolitico, a seguito dello scioglimento dei ghiacciai, l'uomo si insediò in quest'area sfruttando il valico dell'Alpis Poenina per scambiare materiale con il vicino Vallese, abitato dai Veragri. Il ritrovamento nei pressi della chiesa di Saint Rhémy di scheletri risalenti a questo periodo confermano tali teorie. La zona in epoca protostorica fu abitata dai Salassi. Anche i Romani percorsero questo valico, importante via di accesso per il rapido passaggio delle truppe destinate alle grandi campagne espansionistiche e predisposero luoghi di sosta e riparo. Saint-Rhémy divenne una "mansio" denominata Eudracinum. Con la caduta dell'Impero Romano, dal VI al X secolo, il territorio passò sotto gli Unni, i Burgundi, i Longobardi, i Carolingi ed i Saraceni che vi rimasero fino al X secolo. Seguì un periodo di notevole tranquillità e pace con la giursidizione dei Conti di Savoia.

Da vedere:

La chiesa parrocchiale di San Leonardo in stile neogotico fu edificata tra il 1860 ed il 1861 su una preesistente cappella risalente al principio del XIV secolo. L'edificio attuale presenta pianta a tre navate ed abside circolare. Gli interni furono affrescati nel 1862 dal pittore Giuseppe Stornone di Ivrea. Tanto l'altare maggiore quanto gli arredi sono in stile neogotico. Conserva un altare ligneo intagliato e dorato risalente al Settecento.
La chiesa di San Lorenzo, costruita nel 1784 sui resti di un precedente edificio di epoca paleocristiana, presenta tre navate decorate nel 1898 dagli affreschi dei fratelli Stornone di Ivrea, autori anche di una tela raffigurante la Madonna con angeli e San Remigio collocata all'interno dell'altare maggiore in stile barocco. Conserva preziosi arredi tra cui alcuni del XVIII-XIX secolo ed il battistero ligneo del XVII secolo.
La cappella di San Michele nella frazione di Artanavaz costruita nel 1663.
La cappella che sorge dove un tempo si trovava l'Hopital de Fonteites, già esistente nel XVII secolo, fu ricostruita forse nel XVIII secolo. Conserva alcuni dipinti risalenti al Seicento.
Il castello di Bosses, costruito intorno al 1400, si trova vicino alla chiesa di Saint Lèonard. Dal XII secolo appartenne alla famiglia di Bosses fino al 1742 e fu modificato nel corso del tempo. Nel 1300 fu distrutta la torre per ordine del Balivo di Aosta. Si presenta con struttura possente e pianta rettangolare.
La casa forte di Chez Vuillen, situata a monte dell'abitato, appartenne ai feudatari di Bosses. Si tratta di un complesso edificato in epoche diverse, la parte più antica risale al XIII o forse al XIV secolo.

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